Arroccato su una collina e cinto da mura più decorative che possenti, Cantorso è l’unico paese della marca che possa dirsi tale. All'ingresso della porta principale troverete l'ufficio informazioni della pro loco, dove una originale accoglienza vi metterà al corrente di tutto ciò che riterrete essere di vostro interesse. Potrete immergervi immediatamente nell'incantevole dedalo di vicoli, piazzette e scalinate del borgo dove, nonostante la miriade di mappe e piantine fornitevi, vi smarrirete subito: sarà un gran divertimento cercare di ritrovare la strada prima che sopraggiunga l'oscurità della notte. Denaro e orologi sono banditi per statuto e un borgomastro, eletto a maggioranza ogni anno, è il punto di riferimento per chiunque abbia bisogno d'aiuto. Il paese è completamente autosufficiente grazie all’ingegno e all’operosità dei suoi abitanti, i quali si radunano per festeggiare quasi ogni ricorrenza all’osteria del Pigaciccia, situata nella piazza principale: piazza dell'Orso. Cantorso è anche la meta preferita da alcuni fra i più famosi personaggi fiabeschi tuttora in circolazione, figure mitiche che amano soggiornare nel villaggio per lunghi periodi. Cedendo volentieri alle lusinghe della notorietà, essi donano cimeli e si fanno immortalare in ritratti rigorosamente esposti all’interno dell’osteria. Vi ricordiamo che le porte delle mura vengono chiuse al tramonto e aperte all’alba, ma l’accesso è sempre garantito: basta fare due chiacchiere con il custode cercando di suscitare le sue simpatie.