ANTEPRIMA - Guida turistica della pro loco Cantorso
Frangiforte
Regno: Comunità delle Piante - Specie: Fagacea Castanea
Si narra che all’inizio del mondo vi sia stato il suono della brezza primordiale che trasportava il grande seme impollinatore, dal quale abbia avuto origine ogni cosa. Questa è una delle leggende della creazione della grande comunità delle Piante a cui appartiene Frangiforte il castagno, decano dell’omonimo bosco che da lui appunto prende il nome. Il decano è il capostipite del bosco, gli altri alberi sono venuti dopo di lui ed in larga parte sono anche suoi figli, per lo meno quelli della stessa specie, gli altri si sono aggiunti in seguito, risolvendo qualche piccolo ma normale problema di convivenza prima di raggiungere l’equilibrio della comunità. Data l’età, svariate migliaia di anni, Franfiforte comincia a soffrire degli acciacchi dell’anzianità, ma in modo differente rispetto a noi esseri umani. I suoi sensi rimangono acutissimi, e ne dispone ben più dei nostri cinque, i problemi riguardano più che altro un irrigidimento delle sue posizioni e un’insofferenza sempre più marcata nei confronti della specie umana, atteggiamento, del resto, comune anche ai suoi simili. Come dargli torto? “Prima che apparissero gli uomini,” ha tuonato Frangiforte all’assemblea generale del R.U.O.V. (Regni Uniti degli Organismi Viventi) dove occupa un ruolo di rilievo come ambasciatore della comunità, “noi piante eravamo più di seimila miliardi, ora siamo solo la metà, appena tremila miliardi, mentre duemila miliardi di noi sono stati tagliati solamente negli ultimi duecento anni, questo, signori miei e rappresentanti di tutti i regni, si chiama genocidio!” A causa di ciò e per un’altra serie di ragioni, la pro loco sconsiglia di fargli visita a meno che non siate naturalisti patentati e vi presentiate con documenti alla mano sperando nella sua clemenza. Tentare di fare i furbi trasgredendo alle nostre indicazioni non conviene. Frangiforte è in grado di percepire la vostra presenza ben prima del limitare del bosco. Le sue radici sono in contatto con ogni singolo albero là presente, grazie all’antica alleanza con il reame dei Funghi con cui le Piante hanno costruito la più grande rete informativa conosciuta: il Wood Wide Web. Ogni vostra mossa sarà meticolosamente controllata da naturali tecnologie idrauliche, elettriche e soprattutto chimiche, la cui reale potenza supera di gran lunga le scoperte di ogni studio finora effettuato. Forse potreste provare a presentarvi accompagnati da un amico, qualcuno ve lo può presentare la pro loco, ma solo dopo aver firmato una liberatoria per eventuali incidenti. In fin dei conti Frangiforte non è cattivo, è solo molto stressato, a causa nostra, e come ogni buon vecchietto che si rispetti se gli capitate davanti tra capo e collo vi tirerebbe volentieri un bastone sulla testa. Di certo è uno degli alberi più antichi della regione, di storie ne ha viste e vissute così tante che se vi sedeste accanto a lui per ascoltarle dalla prima all’ultima, non rimarrebbe di voi neanche la polvere delle vostre ossa. La sua misura del tempo, infatti, è molto diversa dalla nostra, nell’arco dell’intera vita di un uomo lui avrebbe solo iniziato a pensare a cosa fare da grande.
SINGOLARITÀ BIOLOGICHE
Guida della pro loco Cantorso
Frangiforte
Regno: Comunità delle Piante
Specie: Fagacea Castanea
Si narra che all’inizio del mondo vi sia stato il suono della brezza primordiale che trasportava il grande seme impollinatore, dal quale abbia avuto origine ogni cosa. Questa è una delle leggende della creazione della grande comunità delle Piante a cui appartiene Frangiforte il castagno, decano dell’omonimo bosco che da lui appunto prende il nome. Il decano è il capostipite del bosco, gli altri alberi sono venuti dopo di lui ed in larga parte sono anche suoi figli, per lo meno quelli della stessa specie, gli altri si sono aggiunti in seguito, risolvendo qualche piccolo ma normale problema di convivenza prima di raggiungere l’equilibrio della comunità. Data l’età, svariate migliaia di anni, Franfiforte comincia a soffrire degli acciacchi dell’anzianità, ma in modo differente rispetto a noi esseri umani. I suoi sensi rimangono acutissimi, e ne dispone ben più dei nostri cinque, i problemi riguardano più che altro un irrigidimento delle sue posizioni e un’insofferenza sempre più marcata nei confronti della specie umana, atteggiamento, del resto, comune anche ai suoi simili. Come dargli torto? “Prima che apparissero gli uomini,” ha tuonato Frangiforte all’assemblea generale del R.U.O.V. (Regni Uniti degli Organismi Viventi) dove occupa un ruolo di rilievo come ambasciatore della comunità, “noi piante eravamo più di seimila miliardi, ora siamo solo la metà, appena tremila miliardi, mentre duemila miliardi di noi sono stati tagliati solamente negli ultimi duecento anni, questo, signori miei e rappresentanti di tutti i regni, si chiama genocidio!” A causa di ciò e per un’altra serie di ragioni, la pro loco sconsiglia di fargli visita a meno che non siate naturalisti patentati e vi presentiate con documenti alla mano sperando nella sua clemenza. Tentare di fare i furbi trasgredendo alle nostre indicazioni non conviene. Frangiforte è in grado di percepire la vostra presenza ben prima del limitare del bosco. Le sue radici sono in contatto con ogni singolo albero là presente, grazie all’antica alleanza con il reame dei Funghi con cui le Piante hanno costruito la più grande rete informativa conosciuta: il Wood Wide Web. Ogni vostra mossa sarà meticolosamente controllata da naturali tecnologie idrauliche, elettriche e soprattutto chimiche, la cui reale potenza supera di gran lunga le scoperte di ogni studio finora effettuato. Forse potreste provare a presentarvi accompagnati da un amico, qualcuno ve lo può presentare la pro loco, ma solo dopo aver firmato una liberatoria per eventuali incidenti. In fin dei conti Frangiforte non è cattivo, è solo molto stressato, a causa nostra, e come ogni buon vecchietto che si rispetti se gli capitate davanti tra capo e collo vi tirerebbe volentieri un bastone sulla testa. Di certo è uno degli alberi più antichi della regione, di storie ne ha viste e vissute così tante che se vi sedeste accanto a lui per ascoltarle dalla prima all’ultima, non rimarrebbe di voi neanche la polvere delle vostre ossa. La sua misura del tempo, infatti, è molto diversa dalla nostra, nell’arco dell’intera vita di un uomo lui avrebbe solo iniziato a pensare a cosa fare da grande.
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